Autore: #SimoneAncillotti
Lo scorso marzo migliaia di investitori americani hanno confuso il ticker di Zoom Video Communications (ZM), la famosa società di servizi di teleconferenza, con quello di Zoom Technologies (ZOOM), una società cinese di componenti elettronici. Il ticker è la serie di lettere e/o numeri che rappresenta un’azione sui mercati finanziari (ZM e ZOOM in questo caso) con l’obiettivo di facilitarne le negoziazioni.
Questa confusione ha fatto si che molti privati comprassero le azioni della società cinese quando in realtà avrebbero voluto acquistare quelle di Zoom Video per sfruttarne l’ascesa dovuta al lockdown. I massicci acquisti hanno fatto impennare il prezzo delle azioni di Zoom Technologies senza un reale motivo spingendo la SEC, l’autorità di vigilanza della borsa USA, a sospendere le negoziazioni del titolo. La vicenda appare ancora più bizzarra se consideriamo che tutto ciò era già successo un anno fa, quando anche alla vigilia della quotazione in borsa di Zoom Video vi erano stati importanti acquisti delle azioni della società sbagliata con conseguente innalzamento “infondato” del prezzo delle stesse.
Quello di Zoom, comunque, non è l’unico caso di confusione di ticker: nel 1998 le azioni di una piccola azienda di manutenzione, Temco Services (TMCO), salirono vertiginosamente di valore perché fu confusa dagli investitori con Ticketmaster (ai tempi TMCS) la celebre impresa di vendita online di biglietti per eventi.
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