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Viola Guasconi

Uno Humor Infernale


Il Caso 'Lucifer'
Il Caso 'Lucifer'

Da pochi giorni è uscita su Netflix la seconda parte della quinta stagione di Lucifer, il celebre diavolo noto per la sua pungente ironia e grande senso dell’umorismo. Ma come si traduce lo humor?


Considerato che lo humor è legato alla cultura di un paese, non è mai impresa facile trasporlo dalla lingua di partenza a quella di arrivo. In primo luogo, è necessario comprendere la battuta e il gioco di parole pronunciate dal personaggio; successivamente si deve adattare al contesto culturale di arrivo, talvolta venendo anche trasformata o letteralmente stravolta. Se poi si parla di doppiaggio, la battuta deve anche adattarsi al labiale del personaggio cercando di sembrare il più naturale possibile e in linea con lo stile e il linguaggio abituale dello stesso, quindi ha anche un ‘vincolo temporale’ se così possiamo definirlo. La questione centrale è che comunque la si affronti, essa deve suscitare lo stesso effetto sul pubblico di arrivo o per lo meno provare a racimolare anche un tenue sorriso.


Vediamo un esempio concreto: in uno dei nuovi episodi il nostro Lucifer si presenta con la dottoressa Linda ad una mostra di quadri, sono ovviamente sotto copertura e giocano a fare la coppietta felice, ridendo e scherzando per apparire più normali possibile. Così quando la dottoressa chiede se può scegliere qualsiasi quadro le piaccia, il nostro amato diavolo risponde “Van Gogh ahead!”. Questa battuta vuole giocare sul significato dell’espressione inglese “Go ahead”, vale a dire ‘Certo, vai pure! scegli quello che vuoi', ma anche sulla pronuncia delle parole. Infatti, il nome dell’artista olandese quando viene pronunciato in inglese perde il suono GH finale, che, al contrario, viene marcato nella pronuncia italiana.

Ora, capite bene che quando si arriva a tradurlo in italiano non abbiamo un’espressione altrettanto evocativa sia da un punto di vista del contenuto sia da un punto di vista sonoro. Pertanto si devono mettere in atto delle strategie che permettano almeno in parte di mantenere la battuta e il tono ironico del personaggio. Alla fine si è optato per questa traduzione “Van tutti bene Gogh!”. In italiano si è deciso di spezzare l’elemento culturale, Van Gogh, inserendo nel mezzo un’espressione tipicamente quotidiana che potesse mantenere il significato dell’espressione originale. Purtroppo subisce una perdita di intensità, ma trattandosi di due sistemi linguistici diversi a confronto non possiamo sempre avere una traduzione perfettamente sovrapponibile all’originale.


Vediamo anche un altro caso: Lucifer volendo dimostrare che è intenzionato a comprare un dipinto più ‘esclusivo’ dice “I always like to put my Monet where my mouth is”. Anche in questa occasione si gioca su un modo di dire quotidiano “to put one’s money where one’s mouth is”, vale a dire spendere dei soldi o fare il necessario per fare o supportare qualcosa che si predica o in cui si crede, e ancora una volta su un elemento culturale, Monet, che va a sostituire la parola ‘money’ (soldi) per creare questo sottile gioco di parole. In italiano è stato reso con “mi piace passare dalle parole al Monet”. In questo caso, è stato più semplice mantenere il tono beffardo della battuta originale, perché abbiamo un modo di dire che esprime il significato di quella inglese originale e il nome dell’artista si adatta a livello fonico alla parola ‘moneta’.


Dunque, come è possibile notare, lo humor è un elemento estremamente delicato da affrontare, da cui può dipendere il successo di un personaggio e anche di un’intera serie.

E voi come le avreste tradotte queste battute? Vi vengono in mente altre espressioni simili?

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