Autore: #LucaGarofalo
Nonostante la pandemia abbia frenato la domanda fisica di oro, in termini di rendimenti è stato un anno eccezionale per questa materia prima. Infatti, quest’ultimo si è apprezzato di circa il 25% nel corso del 2020. La straordinaria performance, ovviamente correlata alla capacità di quest’ultimo di non perdere valore in situazioni di crisi, è altresì collegata ad un particolare fondo di investimento.
Il fondo in questione è l’exchange traded fund, meglio conosciuto come ETF . Nel caso in questione, espone l’acquirente a rendimenti che rispecchiano quelli dell’oro senza bisogno di possederlo fisicamente. Per poterne replicare le prestazioni, i gestori del fondo, sono costretti ad acquistarlo. Di conseguenza, più questi fondi crescono più cresce la quantità di oro richiesta, naturalmente un aumento della quantità farà crescere il prezzo. Sebbene esistano altri modi per investire in oro, gli ETF sono il metodo preferito, con acquisti che hanno toccato i $60 mld. Cifra che risulta essere superiore del 50% rispetto agli investimenti effettuati nella precedente crisi finanziaria (2007-2008).
Il prezzo del metallo si è ora stabilizzato intorno ai $1.900 per oncia (circa 28 grammi), riducendo il proprio valore rispetto ad agosto, dove ha superato la soglia di $2.000. Questa riduzione è probabilmente dovuta ai disinvestimenti, dal momento che un aumento delle quantità vendute fa diminuire il prezzo. Nonostante questo calo le prospettive di crescita continuano ad essere positive. Ciò è dovuto all’annuncio della Federal Reserve e dalla previsione di Bank of America. La prima, nel mese di agosto, ha dichiarato di poter tollerare un’inflazione più alta. È importante ricordare che un aumento di quest’ultima incide positivamente sul valore dell’oro. La seconda ha dichiarato che nei successivi 16-17 mesi il prezzo dell’oro raggiungerà i $3.000 per oncia.
E voi, cosa ne pensate? È il momento giusto per investire in oro oppure i prezzi sono già troppo alti?
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