AUTORE: #LauraBallerio
Forse, nel ranking 2020 tra i virus più famosi, non troppo lontano dall’ormai insuperabile coronavirus troviamo anche il papillomavirus. Per intenderci, è il virus che causa le verruche comuni, i condilomi genitali e in casi più sfortunati, alcune forme di tumori.
Ecco tre questioni sulle quali spesso, c’è un po’ di confusione:
L’importanza dello screening (anche se sei vaccinato) Tra i tumori indotti dal papillomavirus, senza dimenticare il tumore penineo, anale e del cavo orale, il più diffuso è sicuramente il tumore della cervice uterina: in Italia, nel 2019 sono stati registrati circa 2700 nuovi casi. Per questo motivo, è di fondamentale importanza il pap test: un semplice e indolore prelievo di cellule dalla cervice uterina poi analizzate al microscopio per poter individuare precocemente eventuali lesioni maligne. Lo screening è indicato per tutte le ragazze a partire dal primo rapporto sessuale e va ripetuto ogni 2-3 anni massimo. È importante ricordare che si devono sottoporre al test anche le ragazze vaccinate, questo perché il vaccino al momento disponibile non copre tutti i tipi di HPV.
Può fare il vaccino anche in chi ha già avuto rapporti Il vaccino contro HPV non è obbligatorio ma raccomandato attorno ai 12-13 anni, preferibilmente prima dell’inizio dell’attività sessuale così da garantire protezione fin da subito. Questa condizione non è però vincolante: il vaccino può essere somministrato anche in chi ha già avuto rapporti.
Anche gli uomini dovrebbero vaccinarsi Il vaccino non è indicato solamente alle ragazze, è molto importante anche nei maschi con un duplice vantaggio: protegge dal tumore penineo, anale, oro-faringeo (meno diffusi del tumore alla cervice ma comunque pericolosi) e allo stesso tempo, limitando la circolazione del virus, funge da ulteriore protezione nelle donne.
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