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Caterina Giorgi

San Valentino, Patrono degli epilettici


Titolo dell'opera: "Rimani con me" artista: Caterina Giorgi aa. 2019
"Rimani con me" di Caterina Giorgi - 2019

Quando si sente pronunciare il nome di San Valentino, tutti noi lo colleghiamo alla festa degli innamorati, ma è giusto sapere che il Santo in questione non è solamente protettore degli innamorati, è anche il patrono degli epilettici.


Oggi sappiamo che l’epilessia è una malattia del sistema nervoso, ma nel Medioevo le si attribuiva un’origine soprannaturale, pensando che gli epilettici venissero “posseduti dal demonio” e che fossero contagiosi. Per questo motivo molte donne in gravidanza con questa sindrome venivano sepolte vive e gli uomini venivano castrati o bruciati sul rogo. Fu il medico greco Ippocrate di Cos, il primo grande autore a rifiutare il carattere sacro delle malattie mentali e scrisse un trattato sull’epilessia, attribuendole per la prima volta nella storia, un’ origine medica. 


Ma cosa c’entra San Valentino in tutto questo? Il suo legame con gli epilettici si lega a diverse teorie. La prima, deriva dalla somiglianza tra il nome “Valentine” e la parola tedesca che significa “caduto”, dato che in tempi più antichi, l’epilessia era conosciuta come “la malattia della caduta”. Un’altra teoria vede il vescovo Valentino Terni come guaritore di straordinarie capacità curative nei confronti dei pazienti epilettici. Si dice inoltre che San Valentino avesse guarito il figlio epilettico di Cartone, maestro di retorica a Roma, e che dopo la guarigione, tutta la famiglia si convertì al Cristianesimo ed è proprio per questo che il 14 febbraio fu ucciso dai pagani. 


Ancora oggi in tutto il mondo, le persone affette da epilessia vivono una stigmatizzazione sociale di vario genere: In Cina e in India, l’epilessia può essere utilizzata come giustificazione per negare il matrimonio; In Tanzania e in altre parti dell’Africa, viene ancora associata a una condizione malvagia e fino al 1970 nel Regno Unito vi erano leggi che impedivano agli epilettici di sposarsi, ed è proprio per la paura di questa discriminazione che molte persone preferiscono negare di avere mai avuto crisi epilettiche. Auguriamo, perciò, un buon San Valentino a tutte le persone che combattono con questa “misteriosa” malattia.          

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