A inizio novembre è stato annunciato ‘Paxlovid’, il nuovo prodotto di Pfizer per il trattamento del COVID-19 che sembra possa ridurre la possibilità di ospedalizzazione o di morte dell’89%.
Quello che rende la notizia più emozionante è che essendo il farmaco formulato come pillola, potrà dare la possibilità di potersi curare semplicemente a casa evitando l’ospedale e iniezioni. Paxlovid si aggiunge ai farmaci già presenti nel nostro armamentario contro il virus come ad esempio Ronapreve di Roche, approvato a novembre dall’EMA, che coinsiste nell’associazione di due anticorpi monoclonali.
Il vantaggio è che può essere prescritto dopo i primi segni della malattia per prevenire il suo peggioramento permettendo alle persone di curarsi da sole e di alleggerire il peso sugli ospedali. Al momento il farmaco è ancora sotto review da parte dell’EMA e dall’FDA per la sua approvazione.
Ma non c’è solo Pfizer che ci potrebbe curare nelle nostre case!
Anche Merck ha lavorato su un antivirale orale, Lagevrio, che riduce il rischio di ospedalizzazione del 50% ma che ancora deve essere autorizzato dall’EMA mentre in UK il suo utilizzo è già stato approvato.
Anche se la vaccinazione della popolazione sta proseguendo nel migliore dei modi, avere un farmaco che può prevenire il peggioramento della malattia offre grandi vantaggi soprattutto per proteggere le categorie più fragili o quelli che non possono ricevere il vaccino.
Secondo te è importante che la ricerca continui a lavorare per trovare una cura pur avendo già i vaccini a nostra disposizione?
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