Autrice: #MargheritaRossi
Non sempre le parole sono usate nei modi giusti, nei contesti giusti. Sono coltelli con lame affilate da maneggiare con attenzione, capaci di ferire e lasciare segni permanenti. Si crede banalmente che i complimenti facciano sempre piacere, e con loro i commenti non richiesti, dimenticando di essere spesso inopportuni. Così, immerse in questo scenario di vita quotidiana, ci ritroviamo a camminare per strada e sentire il peso degli sguardi e delle parole che non abbiamo ricercato e che ci rimangono inesorabilmente cuciti addosso. Come si usano le parole conta e questo fenomeno ormai ricorrente ha anche un nome: catcalling.
Tale pratica è così denominata per la sua somiglianza al verso che si fa per richiamare un gatto. Ad oggi risulta purtroppo molto comune e consiste nel ricevere complimenti di cattivo gusto, ritenuti “apprezzamenti” per chi li pronuncia, fischi e esclamazioni insistenti indirizzati in particolare alle donne che semplicemente camminano per strada. Può sembrare una dinamica di poco conto, come se le parole fossero davvero solo parole, ma inutile dire che non è così. C'è una grande differenza fra i complimenti espressi da una persona a noi intima e vicina ed un totale sconosciuto che si incrocia sul marciapiede, perché in quel caso si parla di molestia verbale. Come si combatte tutto ciò?
Nell’agosto del 2018 in Francia è stata approvata la legge contro le molestie da strada facendo del catcalling un reato a tutti gli effetti. Il suo scopo è quello di contrastare tutti i comportamenti di natura sessuale o sessista che umiliano una persona, creando situazioni intimidatorie e offensive. Il primo passo nell’attivismo contro il catcalling dovrebbe però essere l’educazione e la sensibilizzazione, al fine di cambiare la mentalità purtroppo diffusa e errata che vede le donne come oggetti passivi dello sguardo maschile. Così, la speranza è che sempre meno persone si sentano in diritto di potersi rivolgere in qualsiasi modo e contesto a una donna senza preoccuparsi minimamente della sua reazione, dimenticando che le parole hanno un peso. Quando credete che arriverà anche per l'Italia il momento di reagire?
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