Autore: #MarcoTaddei
A metà anni ‘60 Gordon Moore si rese conto che il numero di transistor (componente fondamentale nei circuiti digitali) nei microprocessori raddoppiava circa ogni 12 mesi. L’osservazione fu in seguito rielaborata e riformulata appurando che in realtà il raddoppio avveniva ogni 18 mesi circa. La legge è tutt’ora valida.
Nel 1971 un semiconduttore di 10 micrometri (10^-6 metri) contava 2300 transistor e a fine anni ‘80 la dimensione era dell’ordine degli 800 nanometri (10^-9 m). Ai giorni nostri siamo giunti a 5nm. È importante capire che nonostante questi rimpicciolimenti la potenza di calcolo non diminuisce, piuttosto aumenta! Grazie ai recenti progressi è possibile integrare nei microprocessori tra i 10 e i 50 miliardi di transistor. Le aziende hanno cercato di restare al passo con i tempi e di rispettare la legge: possiamo affermare che, grazie a continue innovazioni nei processi di ingegnerizzazione, esse siano riuscite (approssimativamente) nel loro intento.
La previsione è quella di arrivare a 3nm nel 2022 e, fino a quel giorno, potremo stare certi che la previsione sarà ancora valida. Ma cosa succederà quando diminuiranno ancora queste misure? Oltre il limite fisico di 3 nm, il dispositivo non riuscirà più a fare il suo lavoro. Questo implica che i ricercatori dovranno optare per altre soluzioni, ancora più ingegnose. I ricercatori stanno tentando di utilizzare una tecnologia multicore sfruttando il calcolo parallelo, ma presto anche questa tecnica potrebbe diventare obsoleta per un limite fisico.
A causa di queste difficoltà gli esperti stanno valutando percorsi alternativi. Molti strizzano l’occhio alla computazione quantistica, che garantirebbe un notevole aumento di velocità e risparmio di spazio. Un’altra via percorribile potrebbe essere lo studio di transistor a nanotubi di carbonio che sembrano garantire una dimensione di 1nm.
Oltre mezzo secolo dopo la “profezia” di Gordon Moore è ancora rispettata. Assisteremo davvero ad un cambiamento radicale dentro i nostri dispositivi nel corso dei prossimi anni? O rimarremo in una fase di stallo fino a nuove scoperte in ambito scientifico?
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