Autore: #MartinaPaoli
Nonostante sia passato quasi un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19, il virus sta ancora mettendo sotto pressione i sistemi sanitari di tutto il mondo. Le conseguenze si riflettono non solo sui così detti pazienti Covid, ma su chiunque necessiti di assistenza anche in ambito riabilitativo. Soprattutto durante la prima ondata, la chiusura parziale dei centri riabilitativi operativi soltanto per le emergenze, è stata responsabile di ritardi o sospensioni delle cure per pazienti traumatizzati, malati cronici e molti altri.
Mentre alcuni fisioterapisti erano costretti a casa, altri sono stati impegnati in prima linea. Ebbene si, allo stereotipo del fisioterapista impegnato con il giovane sportivo e intento a fare massaggi, dobbiamo aggiungere anche un’altra visione, con professionisti specializzati nell’ambito cardio-respiratorio.
I pazienti Covid con sintomi sia moderati che gravi, sviluppano problematiche respiratorie, oltre che al carico del sistema nervoso e cardio-vascolare, dovute in parte ai lunghi periodi di immobilità. Da qui la necessità di includere i fisioterapisti nelle task-force impegnate in prima linea.
Questi pazienti necessitano di assistenza riabilitativa dalla fase acuta sino quella a lungo termine, con il fine di prevenire le complicanze dovute all’ipomobilità, con posizionamenti e mobilizzazioni dei malati intubati, oltre a migliorare la funzionalità respiratoria con tecniche manuali e auto-assistite, fino ad arrivare ad un ricondizionamento allo sforzo fisico, dati i lunghi periodi di allettamento ed in generale a causa dell’ospedalizzazione.
La riabilitazione a 360° dei pazienti Covid avviene con una equipe multidisciplinare, che prevede: medici, infermieri, logopedisti e psicologi, quest’ultimi essenziali per un altro tipo di riabilitazione data l’esperienza, per alcuni traumatica, della terapia intensiva o del reparto di rianimazione. Per i degenti una volta sconfitta l’infezione, rimane ancora un’altra salita da superare per tornare definitivamente alla vita di sempre.
Sapevi di questo risvolto?
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