Nelle società primitive il principio che valeva per riparare un torto subito era quello della vendetta. Con il corso della storia però, questa concezione è stata via via abbandonata.
Una pietra miliare di questo processo è probabilmente rappresentata dal Codice di Hammurabi, in particolare nella parte in cui sancisce la legge del taglione. Questa legge, basata sulla regola “occhio per occhio, dente per dente”, può sembrare piuttosto truce e primitiva. Tuttavia, non solo si afferma così il principio della proporzionalità della pena ma, per la prima volta nella storia, il potere centrale pone un argine alla vendetta privata.
I sistemi penali moderni si sono ulteriormente evoluti con la storia. La funzione vendicativa della pena che aveva iniziato ad essere smantellata dal codice di
Hammurabi è oggi abolita - almeno formalmente - a favore di altri principi, tra cui quello per cui “le pene […] devono tendere alla rieducazione del condannato.” come afferma l’articolo 27 della nostra Costituzione.
In Italia il sistema penale è fortemente incentrato sul carcere, ma il sistema carcerario è effettivamente in grado di reinserire gli ex-detenuti nella società? A ben guardare no. Il 70% di loro torna infatti a compiere reati. Ciò che sembra fare la differenza è il coinvolgimento dei detenuti in un circuito produttivo. Il tasso di recidiva crolla infatti all’1% per i detenuti inseriti in questi circuiti, a fronte di un tasso del 68,4% tra coloro che, invece, non hanno svolto alcuna attività lavorativa in carcere.
Malgrado l’evidenza di questi dati, il carcere è spesso visto come il luogo in cui “rinchiudere” i criminali avendo poi l’accortezza di “gettare la chiave” e “farli marcire in cella”. La situazione effettiva rimane inoltre quella di un Paese in cui troppo poco si fa per preparare i detenuti a reinserirsi nella società.
Il nostro sistema penitenziario è effettivamente rieducativo? Sarebbe più efficacie ampliare il ricorso a pene alternative al carcere almeno per i reati minori?
Fonte dati: Dataroom, Corriere della Sera, 3 Novembre 2019.
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