Autore: #LucaGarofalo
Si racconta, che lo scienziato più famoso del mondo abbia detto:
“L’interesse composto è l’ottava meraviglia del mondo. Chi lo capisce lo guadagna, chi non lo capisce lo paga”.
Che tutto ciò sia vero o meno, resta il fatto, che capitalizzare gli interessi è una tra le strategie finanziarie più redditizie in assoluto e molto spesso trascurata. Ma cose è l’interesse composto? E qual è la differenza rispetto al tasso di interesse semplice?
Per comprende al meglio la differenza tra i due regimi di interessi è opportuno fare un semplice esempio. Ipotizziamo di avere tre amici: Luca, Francesco e Mario. I tre hanno rispettivamente 25, 30 e 50 anni. Questi decidono di investire i propri risparmi, che ammontano a 10.000€ ciascuno, fino all’età di 65 anni. Tutti scelgono di rivolgersi ad una banca, che gli assicura un rendimento del 6,5% l’anno. Luca sceglie un regime di interesse semplice, mentre Mario e Francesco scelgono l’interesse composto.
Giunti all’età di 65 anni, Luca avrà un capitale di 36.000€, Francesco di 90.622€ e Mario 25.718€. Notiamo come, nonostante Luca abbia investito per più anni si ritrovi ad avere meno di Francesco. Questo perché ogni anno gli interessi guadagnati da Francesco vengono aggiunti al capitale, che diventa la base per il calcolo degli interessi dell’anno successivo, e quindi reinvestiti. La capitalizzazione degli interessi è ciò che distingue i due regimi, e che, permette di sfruttare la forza esponenziale della capitalizzazione composta. Osserviamo inoltre che, nonostante Mario abbia scelto l’interesse composto, ha guadagnato meno. Questo ci fa capire che, la forza dell’interesse composto, dipende molto dal tempo.
E voi conoscevate la differenza? Avevate già pensato sfruttare l’interesse composto?
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