Autore: #SimoneMormone
Ammonta a 196 miliardi la quota dei sostegni economici previsti dal Next Generation EU (o Recovery Fund) spettanti all’Italia e necessari al contrasto della crisi economica conseguente alla pandemia di Covid-19.
Il governo ha in questi giorni lavorato ad una bozza che illustri le modalità di utilizzo di questi fondi, dove sono tracciati obiettivi generali ed aree in cui effettivamente intervenire con ingenti investimenti per realizzare la cosiddetta transizione “Green, Smart and Healthy”.
Il piano è composto da 125 pagine e ruota attorno a 4 linee strategiche: modernizzazione del paese, transizione ecologica, inclusione sociale e territoriale, parità di genere. Nel piano sono anche presenti le “sfide” a cui si intende fornire una risposta (prima tra tutte, naturalmente, la riduzione sociale ed economica dell’impatto pandemico) e 6 macro-missioni/progetti di investimento che costituiscono il cuore del progetto di ripresa italiano. Tali missioni e le relative risorse destinate sono di seguito elencate:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 48,7 mld €
- Rivoluzione verde e transizione ecologica; 74,3 mld €
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 27,7 mld €
- Istruzione e ricerca; 19,2 mld €
- Parità di genere, coesione sociale e territoriale; 17,1 mld €
- Salute; 9 mld €
Nel recovery plan italiano sono poi previste alcune riforme di sistema che accompagneranno gli investimenti pianificati. Tali azioni strutturali sono necessarie e complementari affinchè l’intera operazione di ammodernamento del paese possa funzionare efficacemente. Le riforme intendono aumentare l’efficienza della giustizia e del sistema fiscale italiano, rafforzare la pubblica amministrazione, semplificarne procedure e processi, e migliorare il capitale umano attraverso il potenziamento dell’istruzione.
Il sostegno del Recovery Fund europeo costituisce una colossale opportunità che l’Italia non deve farsi sfuggire per risolvere gli enormi problemi che da anni affossano la sua realtà.
Riuscirà il nostro paese a non sperperare anche questa volta le risorse europee?
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