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Il Miglio Verde



Come nel famoso film di Frank Darabont, “il miglio verde”, ancora oggi nel mondo sono migliaia le pene capitali emesse ogni anno.


In Italia, i padri Costituenti decisero nel 1948 di abolire definitivamente la pena di morte in tempo di pace. Rimase esplicitamente prevista fino al 1994 solo nel Codice penale militare di guerra.


Vi sono nel mondo, tuttavia, ancora 58 stati che continuano ad applicarla.


In un rapporto di Amnesty International del 2019, 5 sono i paesi che condannano a morte più persone ogni anno.


Al quinto posto, nel 2019, troviamo l’Egitto con almeno 32 pene capitali emesse ed al quarto posto l’Iraq con almeno 100. Sul podio Arabia Saudita ed Iran, rispettivamente al terzo ed al secondo posto con 184 e 251 pene capitali emesse.


La medaglia d’oro, però, va alla dittatura cinese. Amnesty International dichiara di non essere a conoscenza del numero preciso, per il segreto di Stato imposto dalla Cina sull’argomento, ma stima che ogni anno vengano emesse ed eseguite migliaia di pene di morte.


È interessante capire anche contro quali reati viene comminata la pena di morte, trovando profonde differenze in due ordinamenti come la Cina e l’Iran. In Cina si può essere condannati a morte per una miriade di reati, tra cui i principali sono quelli contro lo Stato ed i reati “finanziari” come la corruzione o la concussione. In Iran, Stato teocratico, dove vige la religione musulmana come religione di Stato, vengono puniti con la pena di morte, al pari dell’omicidio, l’adulterio, l’omosessualità, la blasfemia; e fino al 2004 anche la pornografia. I metodi utilizzati sono: in Cina la fucilazione (prevalentemente) e l’iniezione letale, in Iran l’impiccagione e la lapidazione.


A detta di alcuni, in Italia dovremmo reintrodurre la pena di morte. Voi sareste d’accordo? Se si, per quali reati?


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