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Viola Guasconi

Il gergo giovanile


Come i media influenzano il modo di parlare
Come i media influenzano il modo di parlare

I media, e in particolare i social media, influenzano la nostra vita e il nostro modo di pensare tanto da modificare perfino il nostro modo di parlare. Questo fenomeno avviene soprattutto tra i giovani, assidui frequentatori di social, portando alla formazione di un vero e proprio linguaggio parallelo a quello standard chiamato gergo. Ovviamente questo termine è da intendersi nella sua accezione più ampia, perché in sociolinguistica si limiterebbe a indicare quelle lingue parlate da gruppi sociali marginali come i migranti con funzione criptica e di isolamento dalla società, come succede con il ‘verlan’ in Francia.


Il gergo giovanile si potrebbe definire come un gergo transitorio in continua evoluzione e del quale non esiste una sola varietà perché dipende dalla classe sociale dei parlanti e dalla loro collocazione geografica. La sua funzione non è essere criptico per estraniarsi dalla società, bensì quella di affermare un’identità di gruppo ed esprimere un senso di appartenenza verso di esso.


Ma in che cosa consiste realmente? Alla base del linguaggio giovanile ci sono diversi fenomeni: quello più comune a tutti sono le famose abbreviazioni, prima tra tutte il termine ‘raga’, talvolta riprese anche dall’inglese come ‘LOL’ (laughing out loud – ridere a crepapelle) per indicare situazioni buffe o ridicole. Oltre a questo assistiamo all’aggiunta di suffissi a parole comuni come nel caso di ‘paninozzo, cazzaro, figata…’, creazione di verbi da termini stranieri come ‘whatsappare’ per indicare lo scrivere un messaggio sulla piattaforma Whatsapp e a usi figurati del linguaggio utilizzando ad esempio metonimie. L’esempio più comune è la parola ‘Drum o Drummino’ per indicare il tabacco e con esso fare riferimento a un tipo di sigaretta diversa da quella nel pacchetto. Sono soliti utilizzare anche espressioni enfatiche come ‘sto da Dio’ o ‘fotonico’ per indicare qualcosa di pazzesco. Infine, i giovani attingono anche ad espressioni internazionali come ‘easy’ per indicare qualcosa di facile o ‘bro’ corrispettivo italiano di Fra’ oppure acronimi come OMG (Oh my God!).

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