Autore: #FrancescaMangini
Secondo l’ultimo studio condotto dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel 2017, tra le prime sei cause di mortalità in Italia, si registrano diverse malattie dell’apparato cardiocircolatorio, tumori maligni della trachea, dei bronchi, dei polmoni e malattie croniche delle basse vie respiratorie.
Tutt’oggi si ipotizza che i numeri per queste malattie non siano mutati al punto tale da stravolgere la classifica per l’assenza di grandi cambiamenti sociali, clinici e demografici nella nostra penisola.
All’alba del 3 maggio, però, il Sole 24 Ore ha pubblicato un grafico che confronta oltre alle cause di decesso sopracitate anche quella da Covid-19. Per il primo gruppo sono riportate le vittime stimate per l’anno attuale, mentre per il nuovo virus quelle registrate fino a tal giorno: con le sue 28.884 vittime il virus di Hubei, ha scalato le classifiche!
Un ulteriore dato interessante, quanto drammatico è che in circa venti giorni, i decessi giornalieri causati da quest’ultimo, abbiano superato quelli dovuti a tutte le altre cause registrate dall’Istat nel 2017: dall’inizio della pandemia al 4 marzo 2020 le morti da Covid-19 erano paragonabili per frequenza a quelle per malattie del sistema respiratorio nel 2017; il 16 marzo 2020 l’aumento ulteriore delle morti ha superato quelle delle malattie respiratorie, dei tumori e delle malattie cardiovascolari.
Nonostante il numero delle morti correlato al Covid-19 sia calato significativamente in Italia nell’ultimo mese, il totale dei decessi mondiali è di circa 500.000 e in alcuni paesi è in crescita come negli USA che ad oggi conta 130.000 vittime.
A lungo si è dibattuto, nel vociare comune, di come venissero effettivamente registrare le morti da infezione da SarsCov2 e molti sono ancora gli interrogativi… senz’altro i dati grezzi che possediamo non ci permettono ancora di fare delle stime sulla vera mortalità del virus.
Riusciranno gli scienziati a trovare maggiori risposte contro la peste del nuovo millennio?
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