Autore: #LorenzoBiagini
È la mattina del 3 gennaio 1954 quando l’annunciatrice Fulvia Colombo dà l’avvio alle trasmissioni televisive della RAI, la radio televisione italiana.
Da allora, davanti alle telecamere della rete ammiraglia, sono passati volti, storie, programmi e scene che sono rimaste nell’immaginario di tutti noi. Oggi, nel sessantasettesimo anniversario dalla sua nascita, cercheremo di collezionare i sei momenti più emblematici, magari non quelli più importanti ma quelli che vengono ricordati da tutti, anche a distanza di anni. Per farlo ci siamo avvalsi di due indici che ci aiuteranno ad identificare meglio l’evento stesso: il primo è la “probabiltà di riproducibilità” ovvero quante chances abbiamo di rivedere una scena simile a quella; il secondo invece è il grado di “iconicità”, ovvero quanto l’evento è ricordato tutt’oggi dalla stragrande maggioranza delle persone.
Piccolo reminder prima di partire: questo articolo contiene tracce di ironia e di Pippo Baudo.
1) “Chi? Ciro?!”
Probabilità di riproducibilità: 25%
Iconicità: 9/10
È il 1990 e negli studi di Rai 3 sta andando in onda il programma “L’amore è una cosa meravigliosa” condotto da Sandra Milo. All’improvviso arriva una chiamata di una donna che parlando alla padrona di casa dice: “Sandra, ma cosa ci fai lì? Tuo figlio è grave, ha avuto un incidente”. La conduttrice cambia espressione in un attimo e presa dal panico urla: “Oddio chi parla? Chi? Ciro? Dove?” scappando dallo studio per andare a soccorrere il figlio.
Gli ospiti si guardano colpiti dall’accaduto non sapendo bene cosa fare. Seguono venti interminabili secondi di silenzio fino a quando un uomo, probabilmente uno degli autori del programma, entra in campo chiudendo la puntata con qualche frase di circostanza. Si saprà poi che quello altro non era che un crudelissimo scherzo di una donna che non è mai stata identificata.
Scena semplicemente storica della televisione, in pochissimi non l’avranno mai vista nonostante siano passati ormai trenta anni da questo scherzo. Indice di probabilità di riproducibilità basso, visto che in questi ultimi anni, soprattutto nei programmi Rai, le telefonate vengono “filtrate” da un operatore che solo in un secondo momento fa interagire la persona al telefono con lo studio. Certo è che le vie della stronzaggine della gente sono infinite e dunque non si può escludere del tutto che ciò possa riaccadere.
2) “Ringrazia il cielo sei su questo palco…”
Probabilità di riproducibilità: 20%
Iconicità: 10/10
Capiamo che questo 2020 è stato pieno zeppo di eventi ma se avete visto i nostri video di riassunto di questo anno così pazzo, avrete già capito di quale evento stiamo parlando.
È la quarta serata del festival di Sanremo 2020. Sul palco dell’Ariston entrano Bugo e Morgan, pronti per cantare il loro pezzo, “Sincero”. I due entrano divisi; Bugo resta indietro, Morgan lo invita a scendere; ma il delirio vero e proprio comincia quando quest’ultimo comincia a cantare una versione completamente diversa di “Sincero” alla quale ha sostituito il testo con una serie di frasi offensive e rabbiose nei confronti del compagno di palco. Bugo ascolta le invettive dell’ “amico” per poi andarsene via dal palco senza dire una parola. Morgan, come un angioletto chiede: “Che succede?” come se la reazione di Bugo fosse stata sorprendente. Seguono alcuni minuti di confusione in cui Amadeus sembra in bambola. Fortunatamente per lui arriva Fiorello che continuando a ripetere “chi si è sentito male?” e facendo un po’ di caciara permette al direttore artistico, gli autori e alla giuria di fare ordine e di estromettere dalla gara i due per la prima volta nella storia del festival per “defezione”.
È possibile che ciò riaccada? In realtà è molto poco probabile ma fino a quando ci sarà Morgan in giro tutto può succedere. Iconicità al massimo per questa scena che, oltre ad essere uno dei video del canale youtube della Rai più visto di sempre con 17 milioni di views, è considerato un vero e proprio spartiacque in un’annata che da quel momento in poi si è fatta difficile, facendo sì che questa scena assumesse anche il valore di ultimo momento "spensierato" prima della pandemia.
3) Le torte in faccia
Probabilità di riproducibilità: 60%
Iconicità: 3/10
C’è stato per molti anni, un tratto distintivo unico nelle proteste contro personaggi celebri: le torte in faccia. Questo atto di dissenso, nato negli Usa intorno agli anni ’70, è stato utilizzato molto spesso anche nella televisione italiana. Nel 2005, addirittura, Pippo Franco insieme al Bagaglino condusse su Canale 5 un varietà satirico che si chiamava, appunto, “Torte in faccia”.
In questo articolo prendiamo in esame i due episodi più celebri di questa forma di protesta: partiamo da quella più storica, la torta in faccia a Pippo Baudo, il presentatore dei presentatori, che nel 1990 (che anno per i colpi di scena!) mentre cantava “Siamo rimasti in tre” con Franco Franchi e Renato Zero, riceve una torta in pieno volto sconvolgendo i presenti. Baudo dopo qualche attimo di difficolta, riesce a pulirsi un po’ il volto, ricominciando a cantare incarnando lo spirito del “Show must go on”. Dopo qualche secondo indica a Renato Zero di avvicinarsi ad una telecamera mentre lui esce dall’inquadratura, forse per andarsi a riprendere la tiratrice di torte. La performance si chiude col Pippo nazionale che torna in scena e Franco Franchi che finisce di cantare con in mano ciò che resta del dolce come un pasticcere in attesa del giudizio a “Bake off”. Baudo predica calma ma il linguaggio del corpo e i gesti evidenziano tutta la sua collera.
L’altro episodio riguarda Antonella Clerici che nel 2005, durante il programma “Il Ristorante” (e quindi magari poteva pure aspettarselo), si prende una torta in faccia scagliata con una violenza clamorosa da Frida, moglie di Edoardo Vianello, che intendeva vendicarsi così dell’eliminazione dal programma del marito.
Queste due sono scene che non tutti conoscono, visto che la stessa pratica di lanciarsi torte in faccia, fortunatamente, è andata a spengersi in questi anni. Certo è che le probabilità di riproducibilità del gesto sono alte: in fondo basta avere un dolce, un movente e un vip da riempire di crema!
4) “Mai piùù!!!”
Probabilità di riproducibilità: 99%
Iconicità: 9/10
È il 22 gennaio 2006 ed è una normale domenica pomeriggio di Rai 1. Mara Venier sta presentando gli ospiti di “Domenica In” tra i quali ci sono Antonio Zequila e Adriano Pappalardo. Quest’ultimo, giusto per cominciare la puntata serenamente, fa delle affermazioni pesanti sulla madre dell’altro sostenendo, inoltre, che sarebbe disposto a tutto pur di fare successo. Il danno è fatto. Zequila sembra inizialmente cercare di mantenere la calma. Chiede la parola, spiega l’accaduto, dopodichè perde completamente la brocca, cominciando ad urlare “Non ti permettere mai più. Mai più!! Non ti permettere di toccare (o parlare, non è molto chiaro er mutanda durante il suo delirio) mia madre! MAI!”
La Mara nazionale lo strattona come solo Materazzi con Zidane in Germania qualche mese dopo avrebbe saputo fare. Ma Zequila è una furia e farfugliando dice “Ti stacco la faccia, ti ammazzo”; è pane per i denti di Pappalardo che ribalta la frittata come solo lui sa fare, minacciando di lasciare lo studio con un “O io o lui!”.
Personalmente credo che questa sia la scena più no sense della televisione italiana: la prima cosa senza senso è il fatto che Pappalardo parlasse da un pulpito in mezzo alla scena.
In secondo luogo poi la "bellezza" di questo segmento televisivo è data dalla presenza in studio di Rocco Casalino, lì come “personaggio televisivo”, oggi portavoce e capo dell'ufficio stampa del presidente del Consiglio. Se ve lo state chiedendo la risposta è si; sicuramente ha deciso di buttarsi in politica dopo aver assistito a questa scena, ne sono certo.
L’ultima cosa che è completamente no sense in tutto questo delirio catodico è che questo siparietto, benchè lei non ci entrasse nulla, costò il posto a Mara Venier a Domenica In. “Così de botto, senza senso” cit.
Probabilità di riproducibilità? Altissima, visto che le liti televisive sono all’ordine del giorno, ma eguagliare questa sarà durissima. Iconicità massima visto che a distanza di quasi tre lustri, la follia di Zequila è sempre ben presente nella mente della maggior parte della gente.
5) Baudo sventa un suicidio in diretta
Probabilità di riproducibilità: 85%
Iconicità: 8,5/10
Parafrasando il testo di una vecchia pubblicità della Barilla, possiamo tranquillamente affermare che “Dove c’è Sanremo c’è Baudo”. E chi meglio di lui per salvare un uomo che sta minacciando di lanciarsi dalla balconata dell’Ariston durante il festival?
Facciamo un passo indietro e contestualizziamo il tutto: siamo all’Ariston e sta andando in scena la terza serata del festival del 1995. Un festival attesissimo visti i nomi dei big in gara, con Giorgia, Gianni Morandi, Barbara Cola, Ivana Spagna, Bocelli ma soprattutto Fiorello che, con un pezzo di Max Pezzali ed un incredibile popolarità, è il grande favorito alla vittoria finale. È dunque il giovedì della settimana sanremese e mentre risuona per le prime volte il famosissimo jingle “Perché Sanremo è Sanremo!” un uomo, tale Pino Pagano si arrampica in balconata e minaccia davanti a 17 milioni di italiani di buttarsi da lì. Dopo alcuni minuti in cui tutti pensano di assistere ad uno scherzo la situazione si fa sempre più pesante fino a quando il Pippo nazionale sveste i panni da presentatore trasformandosi nel supereroe che non meritavamo e di cui non sapevamo aver bisogno; sale in balconata, si fa largo fra i fotografi e le forze dell’ordine e, sempre con la sua cartellina ben salda nelle mani, cerca di persuadere il tentato suicida a non fare l’insano gesto. I due parlottano, i microfoni registrano frammenti di dialogo dei due con Baudo che gli dice di non farlo, di fidarsi di lui e che non lo farà arrestare. Dopo pochi secondi di dialogo il presentatore dei presentatori porta a se l’uomo, lo fa risalire sul balcone e lo “salva” fra l’ovazione della gente. Subito i giornali attaccarono Baudo di aver inscenato tutto per un pugno di share, ma Pippo allora così come oggi, a distanza di 25 anni, nega che il gesto fosse concordato in precedenza. In una lettera scritta da Pagano anni dopo, però, il tentato suicida disse di aver preso accordi con la Rai e chiese scusa a Baudo, lasciando intendere che forse lui non fosse veramente a conoscenza della messa in scena. Quale sarà la verità? Credo non lo sapremo mai.
Scene di protesta come questa a Sanremo sono situazioni che abbiamo rivisto anche negli anni successivi: l’ultimo caso risale al 2018 quando un uomo, un disoccupato, entra in scioltezza sul palco, stringendo la mano a Fiorello, in questo caso nelle vesti di presentatore, chiedendo davanti a milioni di italiani un colloquio con le massime cariche cittadine. Il tutto mentre sotto suonava il famoso jingle nato nel 1995. Pippo, vuoi forse dirci qualcosa?
Resta il fatto che il salvataggio di super Baudo del ‘95 ha fatto storia e, probabilmente, nessun altra protesta potrà avvicinarsi a quella sopracitata.
6) “Ha toccato!”
Probabilità di riproducibilità: 5%
Iconicità: 7,5/10
No, non è il commento di un arbitro che sta riguardando un presunto rigore al VAR ma le parole di Tito Stagno che, nella sera del 20 luglio 1969, precisamente alle 22.17 italiane, commenta “al buio” il tentativo di allunaggio dell’Apollo 11. Perché “al buio”? Perché nel momento topico della missione lunare, ovvero quando comincia la “discesa” verso il suolo, gli Stati Uniti chiusero il collegamento video a causa di un sovraccarico del computer di bordo che “faceva le bizze”. Tito Stagno, grazie alla sua conoscenza nel campo, continuò a fare la telecronaca dell’evento basandosi sulle comunicazioni radio americane fino a quando, pieno di gioia ed emozione, esclamò alzando le braccia: “Ha toccato! Ha toccato il suolo lunare”. Poco dopo, però, un’altra voce, quella di Ruggero Orlando, inviato da New York dice in sottofondo “No, non ha toccato”. Prosegue l’annuncio ufficiale di Stagno, fino a quando Orlando riprende la parola e dice “Qui ci pare che manchino ancora 10 metri”. Seguono alcuni secondi di dibattito tra i due, dopodichè, anche l’inviato annuncia che la navicella “ha toccato”. Si capirà soltanto dopo che entrambi avevano ragione, visto che di fatto altro non era che un misunderstanding tra i due.
Quasi impossibile rivedere una scena simile, a meno che l’uomo non riesca nei prossimi anni, a sbarcare su Marte (per saperlo contattate Elon Musk). Nonostante tutto ciò sia avvenuto ormai oltre mezzo secolo fa, la voce di Stagno è nota ai più e tantissime persone, quando sentono quella sua frase così iconica, ricordano quell’uomo con il capello ordinato, grandi occhiali e cravatta a pois.
BONUS TRACK:
7) L’arringa di Bonolis contro “Striscia la Notizia”
Probabilità di riproducibilità: 10%
Iconicità: 1/10
Corre l’anno 2004. La Rai ha acquistato da qualche anno i diritti di un gioco chiamato “Affari Tuoi”, condotto da Paolo Bonolis che va in onda nella fascia “access prime time” (ovvero subito dopo il Tg delle 20.00) che sta avendo un successo clamoroso. Per la prima volta dalla sua nascita, Striscia la Notizia, format di Canale 5 in onda dal 1988 nello stesso segmento televisivo, non riesce più ad imporsi come programma più visto nell’immediato dopo cena. Dopo alcuni mesi di difficile convivenza, scoppia il caso: il programma di Antonio Ricci, infatti, attacca Affari Tuoi reo di avere attori come concorrenti in gara e non gente comune. Inoltre Striscia accusa il gioco dei pacchi sostenendo che il quiz fosse pilotato dagli autori per far vincere solo alcuni concorrenti. Esplode il caso: tutti i giornali ne parlano, anche i telegiornali danno spazio a questa notizia. La Rai querela Mediaset per diffamazione e decide di far ripartire il programma in anticipo rispetto a quanto previsto, non più l’8 marzo ma il 19 gennaio.
Il programma non riprese però con il gioco ma con Paolo Bonolis che con un’arringa da far invidia a molti avvocati, accusò Striscia di aver fabbricato lo scandalo ad hoc a causa dell’invidia che questi nutrivano nei confronti del successo del programma di Rai 1; sarà proprio questa la puntata più vista nella storia di Affari Tuoi con oltre 15 milioni di spettatori, pari ad uno share vicino al 46%.
Rivedremo faide simili in tv? Probabilmente (speriamo) no. Vedendo la perdita di “potere mediatico” che negli ultimi anni sta subendo la televisione, è difficile pensare ad un caso simile che in futuro catalizzi così tanto l’attenzione dei telespettatori.
Iconicità bassa, visto che questa scena è unica nel suo genere ma non è ricordata da tante persone come altre situazioni viste prima, anche perchè non è possibile sul web rivedere nessuno stralcio di quella puntata, recuperabile solo contattando le Teche Rai; chissà forse è anche per questo motivo che l'evento non è entrato granchè nell’immaginario collettivo.
Si chiude qui il nostro viaggio all’interno dei momenti tragicomicamente più celebri della storia della Rai. Conoscevate questi avvenimenti? Quali altri eventi accaduti sulle reti di mamma Rai sono da ricordare?
Comments