Le vicende che ormai da giorni caratterizzano l’est Europa non sembrano ancora trovare una quadratura ben definita. Gli scenari mutano costantemente ora dopo ora e gli sforzi diplomatici internazionali messi in campo procedono ininterrottamente per evitare che l’escalation militare giunga al culmine. Gli interessi che spingerebbero la Russia ad una invasione armata dell’Ucraina sono diversi e di natura politica, economica, geografica e strategica.
L’Ucraina è rimasta in orbita russa per secoli e solo nel 1991 è riuscita a raggiungere la propria indipendenza. Putin però continua a sottolineare e ad insistere su come in realtà i due popoli siano ancora profondamente legati dal punto di vista storico, “divisi soltanto per volere dell’occidente”;
La Russia ha intenzione di impedire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Molti paesi filo-sovietici negli anni si sono uniti all’alleanza Atlantica abbandonando un modello basato sull’autoritarismo tipico dell’ideologia russa. Putin intende limitare l’espansione politico-militare dell’occidente verso i propri confini, eliminando il rischio che sentimenti “filo-occidentali” e democratici possano nascere all’interno del paese;
L’Ucraina, grande circa il doppio dell’Italia, rappresenterebbe un territorio straordinariamente strategico dal punto di vista geografico e condivide con la Russia circa 1500 chilometri di confine. Il paese vanta ingenti disponibilità in termini di risorse naturali, è fortemente industrializzato ed è molto forte anche dal punto di vista agricolo;
Dall’Ucraina passa circa il 35% del gas che la Russia indirizza verso l’occidente e con l’occupazione del territorio potrebbe rafforzare ancora di più la supremazia energetica nei confronti dell’Europa.
La minaccia di un conflitto armato nel cuore dell’Europa è più che realistica: riusciranno le forze in campo ad accordarsi ed evitare una nuova guerra?
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