Autore: #MatteoMorandi
Il mondo della ricerca scientifica sta lavorando da anni su possibili soluzioni in grado di garantire una riduzione delle emissioni dei gas legati all'aumento dell'effetto serra, in particolare la CO2.
A tale scopo, negli ultimi anni molti ricercatori hanno prestato attenzione ad un particolare enzima di nome anidrasi carbonica che potrebbe contribuire allo sviluppo di possibili tecniche innovative per il sequestro della CO2.
L’anidrasi carbonica (CA) è un enzima vastamente diffuso in natura, presente nei mammiferi ma anche in molluschi, piante, alghe e batteri. Nel suo sito attivo contiene un atomo di zinco e catalizza (diminuisce il costo energetico) la reazione di conversione della CO2 in ioni bicarbonato e acido carbonico, rendendo l’intero processo più efficiente e veloce. In alcune specie di molluschi come i bivalvi, CA ha un ruolo fondamentale nel promuovere il processo di biomineralizzazione. Infatti l’enzima favorisce la produzione di ioni carbonato, che potranno interagire con ioni calcio presenti in soluzione andando a generare lo scudo protettivo composto da carbonato di calcio. Sulla base di questa sua funzione, alcuni ricercatori hanno ipotizzato il possibile impiego di CA per promuovere la formazione di biominerali a partire da CO2 generata dai processi industriali.
La ditta canadese CO2 Solutions ha progettato un impianto, dove i gas di CO2 vengono convogliati all’interno di un bioreattore, nel quale è stato immobilizzato l’enzima CA in grado di favorire in modo efficiente la conversione in ioni bicarbonato in soluzione acquosa. Infine questi ultimi possono essere utilizzati per altri processi, come la riconversione di CO2 pura per lo stoccaggio del gas o per la produzione di carbonati di calcio, impiegati per la fabbricazione del cemento. Questa innovativa tecnologia è completamente sviluppata sull’imitazione di fenomeni naturali ed offre la possibilità di un ottenere un prodotto finale sicuro, stabile e rispettoso dell'ambiente per il sequestro del carbonio a lungo termine. Vedremo in futuro uno sviluppo ed una diffusione di questa ed altre procedure per la salvaguardia dell’ambiente?
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