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Bielorussia: ancora proteste a due settimane dalle elezioni



Nel pomeriggio di domenica 23 agosto il Presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha minacciato l’intervento dell’esercito in caso di prosecuzione delle proteste, iniziate ormai da più di due settimane.

Ma quali sono le cause e a cosa stanno portando le contestazioni nei confronti di Lukashenko? È il 9 agosto 2020 ed il governante uscente Lukashenko, riconfermando il proprio mandato per la sesta volta consecutiva, viene eletto Presidente (è infatti ininterrottamente al potere sin dal 1994). Proprio il risultato delle urne è stato oggetto di contestazioni da parte dell’opposizione, in particolare dalla leader Svetlana Tikhanovskaya. Quest’ultima, costretta successivamente a fuggire in Lituania per motivi di sicurezza personale e della famiglia, ha svolto un importante ruolo di denuncia durante la campagna elettorale e ha comunicato che non intende riconoscere l’esito del voto.

Nonostante l’opposizione fosse riuscita a radunare oltre 60mila persone (un record da quando la Bielorussia ottenne l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1990) e le dimostrazioni di sostegno dimostrate a Tikhanovskaya, Lukashenko è uscito vincitore con oltre l’80% dei voti favorevoli. Proprio una così alta percentuale e soprattutto la mancanza di osservatori esterni ed indipendenti hanno portato Tikhanovskaya a non riconoscere il risultato delle urne e a mobilitare la popolazione. Mentre anche il governo UK comunica che non riconoscerà il risultato delle elezioni, Putin avverte che intende far rispettare l’indipendenza del paese e che non permetterà a potenze straniere di inficiare il risultato delle elezioni. Dichiarazione quella di Putin che si è resa necessaria dopo che dall’Unione Europea sono state proposte sanzioni economiche nei confronti della Bielorussia in caso di mancate indagini sulla correttezza delle elezioni.

La situazione è molto delicata: il paese rappresenta uno “stato cuscinetto” tra blocco NATO e Russia, è politicamente sostenuto da Putin e rappresenta una regione strategica per il passaggio di uno dei più importanti oleodotti che collegano Russia ed Europa. Che pensi accadrà?


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